Tabella |
Lunghezza |
52 km |
Dislivello |
1700 m |
Pendenza max |
45 % |
Ciclabilità |
100 % |
Durata |
6 ore |
Difficoltà |
X X X |
Valutazione |
X X X X |
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Bardonecchia
-
Col de Sommelier
Si consiglia di effettuare questo giro nei mesi di luglio/ agosto e vista la notevole altitudine raggiunta si consiglia di portare con se' l'equipaggiamento adatto all’altitudine per affrontare repentini cambiamenti delle condizione atmosferiche. Si parte da Bardonecchia, e si seguono le indicazioni stradali per Rochemolles, la strada quindi entra nel bosco e si alza con decisione superando alcune brevi ma dure rampe che si alternano però a lunghi tratti dalla pendenza modesta.
Si arriva a Rochemolles (mt. 1600 circa), frazione di Bardonecchia, ancora poche centinaia di metri e l’asfalto finisce, lasciando il posto ad un ampia carrabile sterrata. Nel primo tratto esposto si sale con decisione superando alcuni tornanti: più avanti a circa 1800 metri troviamo sulla destra il bivio per la Valle Fredda e la antica ferrovia a scartamento ridotto che servì per i lavori di costruzione della diga che si trova più avanti, quindi si entra in un bellissimo bosco di conifere aggirando i fianchi della montagna sino ad un falsopiano in corrispondenza di un ponte su una bellissima cascata. Siamo al limite dei 2000 mt e già intravediamo il muraglione della diga di Rochemolles, posto a quota circa quota 2000 mt. Il lago artificiale è pochi metri sotto di noi e il panorama circostante che comincia a farsi grandioso.Costeggiamo l’intero lago sino alla sua testata, dove si ricomincia a salire con decisione per giungere nei pressi di una conca glaciale, qui si trova il bivio per il Rif. Scarfiotti (mt. 2204).A questo punto comincia la parte più esaltante della salita, che è poi anche la più dura: infatti le condizioni della strada peggiorano sensibilmente, la carreggiata è invasa da detriti e sassi ed occorre una buona tecnica di guida e buone gambe per procedere speditamente. Ma la fatica è ampiamente ricompensata da un panorama a dir poco eccezionale: dapprima si supera una parete rocciosa con numerosissimi tornanti sovrapposti, quindi si entra in un selvaggio vallone, siamo ormai a quota 2500 mt e la mancanza di ossigeno si comincia a sentire. Durissimi gli ultimi tre chilometri, ma finalmente siamo in vetta, a quota 3000, qui troviamo un laghetto formato dal ghiacciaio e una temperatura di 3 gradi, un freddo terribile.
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